Adottare un Gatto nato in libertà
Tendenzialmente, quando il gatto nasce in libertà, sia perché figlio di gatta ferale/randagia sia perché alimentato da proprietari che non vogliono animali in casa, si adatta poco o nulla alla vita esclusiva d’appartamento una volta che è adottato.
Questo tipo di gatto, infatti, ha conosciuto il mondo esterno e la sua vastità, ha avuto una quantità di stimoli olfattivi, uditivi e sociali di molto superiore a quelli del gatto nato in casa. Una conoscenza che rimane impressa per sempre e non si può tornare indietro (anche con l'adozione gatto).
ADOTTARE UN GATTINO TROVATO PER STRADA
Molte persone prelevano dall’esterno gattini socievoli e li portano in case senza giardino. Non si domandano se quella soluzione sia ideale. C’è la tendenza a pensare che il gatto si adatti a tutto, specialmente se è cucciolo. Molto pochi sono a conoscenza del fatto che l’adattamento del gattino dipende dalla genetica (che qui non andiamo a indagare), dall’età e da quali esperienze abbia già vissuto fino a quel momento.
Pertanto, se si vuole adottare un gattino di 3 mesi nato libero, si deve sapere che ha vissuto le più importanti esperienze di vita, esperienze che hanno gettato le basi solide del gatto adulto che diventerà, compreso il fascino del mondo esterno.
Qualcuno potrebbe pensare che, per ovviare al problema, sia congruo portarsi a casa gattini di 2 mesi in adozione, così che, essendo nel mezzo del periodo sensibile, gli si garantisca l’abituazione alla vita indoor.
Ciò è profondamente sbagliato.
Non si ripete mai abbastanza che i gattini devono restare con mamma gatta fino al distacco naturale, il quale non avviene mai prima dei 3 mesi. Diverso è il caso in cui si trovi un gattino certamente orfano, per cui l’adozione diventa l’unico modo per salvargli la vita e dunque è un atto di grande compassione e responsabilità.
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IL GATTO CHE CONOSCE IL MONDO ESTERNO POTREBBE VIVERE L’APPARTAMENTO COME UNA PRIGIONE
L’adozione di un gattino che abbia conosciuto l’ambiente esterno è molto delicata.
Vediamo perché:
1 - il gattino sa che il mondo non è piccolo come un appartamento e potrebbe soffrire di mancanza di spazio vitale dopo l'adozione. Questo potrebbe accadere subito o dopo lo sviluppo sessuale, quando ogni gatto tende ad ampliare il suo territorio. Se si sterilizza il gattino prima dello sviluppo sessuale, il comportamento di ampliare il proprio territorio è tendenzialmente più ridotto.
2 - il gattino era abituato a saltare e correre in spazi molto più ampi dei nostri appartamenti, quindi potrebbe sentirsi improvvisamente un leoncino in gabbia, per di più in un ambiente troppo povero di stimoli per assenza di alberi, piante, piccole prede e…perfino di altri gatti.
3 - al gattino nato libero mancano improvvisamente tutti gli stimoli esterni, che sono diventati vitali.
DAL MONDO ESTERNO ALL’APPARTAMENTO: ALCUNI GATTI SI ADATTANO, ALTRI NON NE VOGLIONO SAPERE
Ci sono gatti liberi che, per temperamento innato (genetica), non hanno la capacità di adattarsi bene agli spazi ristretti indoor, mentre ve ne sono altri che si adattano benissimo, anche se hanno superato i fatidici 3 mesi di vita.
Ciò dipende dal fatto che ogni gatto è un individuo a sé, sì programmato geneticamente per esibire comportamenti innati e immodificabili (come graffiare accanto al posto dove riposa), ma anche abituato a esibirne altri che sono stati appresi.
Poiché la storia di ogni gatto, persino quella di gattini di una stessa cucciolata, è sempre diversa dalle altre, ne deriva che ogni gatto sviluppa comportamenti assolutamente individuali e unici per via delle infinite variabili genetiche a monte e alle variabili ambientali nelle quali cresce.
Per fare un esempio, gattini della stessa cucciolata vivono le primissime esperienze in modo lievemente ma significativamente diverso. Di solito c’è il gattino più forte che si appropria del capezzolo di suo gradimento, il quale allontana il più debole, che lo aveva puntato ma non può accedervi.
Quest’ultimo sperimenta un primo senso di frustrazione, mentre l’altro, all’opposto, sperimenta un grande senso di appagamento. Sono situazioni apparentemente insignificanti, ma oggettivamente importanti sul futuro carattere di ogni individuo felino.
COME CAPIRE SE UN GATTINO POTRÀ ADATTARSI O MENO IN UN APPARTAMENTO
In tutti i casi, quando si adotta un gatto nato libero, che ha conosciuto l'ambiente esterno, è di fondamentale importanza un accurato arricchimento ambientale domestico. Tale arricchimento dev’essere significativamente superiore a quello necessario per un gatto nato indoor e ignaro del mondo di fuori.
Prima di adottare un gatto nato libero bisogna valutare attentamente il suo comportamento, bisogna osservarlo:
- se è molto attivo, corre in spazi aperti, si arrampica sugli alberi non sempre si adatta a “tornare indietro”, cioè a ridurre i suoi orizzonti territoriali.
- se non si allontana troppo dalla tana, che può essere una casa abbandonata, può indicare un temperamento meno audace, il che faciliterà l’adattamento indoor dopo l'adozione.
- se ha fratellini con cui è abituato a giocare, sperimenterà un piccolo trauma da distacco, quindi avrà bisogno di essere intrattenuto con molto impegno, al fine di farglielo superare nel più breve tempo possibile.
- se ha una mamma che ancora lo segue non dovrebbe essere portato a casa in adozione, si dovrebbe attendere il momento in cui la madre lo scaccia a suon di zampate ogni volta che il piccolo le si avvicina. In caso contrario, cucciolo e mamma sperimenteranno un brutto trauma, il quale è superato dalla gatta, ma potrebbe segnare per sempre il gattino.
- se il gattino già pratica l'arte della caccia con grilli e farfalle, che all'esterno sono numerosi, ma rari dentro agli appartamenti, bisogna prepararsi a svolgere estenuanti sessioni di gioco insieme al gattino, perché sarà letteralmente insaziabile di attività predatoria.
ADOZIONE DI UN GATTO: SEMPRE DA AFFRONTARE CON CONOSCENZA E LUNGIMIRANZA
Adottare un gatto nato libero è un atto che va affrontato tutt'altro che con leggerezza, altrimenti si rischia di scegliere per lui la prigionia al posto del lusso. Si rischia che sia incapace di adattarsi, e ciò potrebbe generare uno stress tale da accorciarne addirittura le aspettative di vita.
In questo caso, non si deve mai decidere di portare a casa un gatto e poi vedere come va.
Se il gatto in adozione non si adatta, qualcuno decide di riportarlo dov'era e questo è un vero atto di abbandono, anche se si è tenuto il gatto solo per pochi giorni. Infatti, perfino in un lasso di tempo limitato il gatto che si vorrebbe riportare dov'era ha perso i riferimenti olfattivi della colonia a cui apparteneva e ha acquisito odori nuovi e sconosciuti. Gli altri gatti non sono più in grado di riconoscerlo e possono addirittura scacciarlo dal territorio dov’era nato.
QUANTO DETTO VALE SOPRATTUTTO PER I GATTI ADULTI
Quanto detto per l’adozione dei gattini nati in libertà vale all’ennesima potenza per i gatti adulti.
È pur vero che il gatto è in grado di imparare per tutta la vita, però l’apprendimento di certe realtà, come quella del mondo esterno e tutte le dinamiche ad esso collegate, si imprime in maniera indelebile e la maggior parte dei gatti, pur gradendo il calore e il comfort delle case umane, troverà costrittivo, addirittura intollerabile, vivere esclusivamente in un appartamento, per quanto grande.
Questo tipo di gatto, che rappresenta la maggioranza, tenderà sempre a cercare la via di fuga, osserverà il mondo esterno dalla finestra implorando che gli venga aperta e non sarà mai pienamente soddisfatto della nuova esistenza.
Come fare se si vuole adottare un gatto adulto vissuto all’aperto?
Ancora una volta lo si deve osservare prima di prelevarlo dal suo territorio per l'adozione.
- se il gatto adulto è solito correre, cacciare e giocare all’aperto non è opportuno confinarlo in appartamento, a meno che non esista almeno un grande terrazzo messo in sicurezza, arricchito, come la casa, di palestre verticali per gatti e postazioni sopraelevate.
- se il gatto adulto è solito spostarsi di pochi metri dalla tana (il luogo dove trova cibo e riparo, come un fabbricato abbandonato dove il gattaro di quartiere porta il cibo), ci sono ottime probabilità che si adatti in un ampio appartamento bene arricchito dopo l'adozione.
- se il gatto adulto è un maschio sessualmente sviluppato (dai 7 mesi in poi) è estremamente difficile, anche dopo la sterilizzazione, che si accontenti di un territorio limitato come quello di un appartamento. Nemmeno l’arricchimento più stravagante riesce ad accontentarlo. Un gatto di questo tipo, eccezioni a parte, è destinato a essere vittima di stress molto elevato per tutto l’arco della vita.
- se il gatto adulto è una femmina fertile, che non è solita spostarsi di molto dalla tana, correre e arrampicarsi, dopo la sterilizzazione ci sono ottime possibilità che si adatti molto bene in un ampio appartamento bene arricchito.
La distinzione fra maschi e femmine è puramente indicativa. Vi sono infatti maschi di indole estremamente casalinga e femmine amanti della libertà, pur tuttavia, di norma i maschi pretendono territori più vasti delle femmine, come conseguenza puramente istintiva (il territorio del maschio comprende i territori di più femmine con cui accoppiarsi; il territorio della femmina risponde solo ai requisiti di cibo disponibile e sicurezza per sé e per la prole).
Più si conosce il gatto, più si comprendono le sue esigenze, si impara a rispettare la sua natura di felino e si evitano quelle “facilonerie umane” che possono limitare il comfort di “quel gattino trovato per strada”, cui si credeva di offrire il meglio, mentre si progettava di farlo vivere in una gabbia. Dorata, ma pur sempre gabbia.
Barbara Stavěl
Consulente in Cultura Felina® con certificazione ISAP (International Society of Animals Professionals)
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